Stralci di testimonianze critiche sulla poesia di Ester Cecere
Nicla Morletti - commento al libro "Burrasche e Brezze"
Emozioni, sensazioni, situazioni e vissuti divengono suadenti versi in questa preziosa silloge di Ester Cecere.
Cattura l’attenzione del lettore, l’immagine di un gabbiano reale mirabilmente descritto con occhi d’immenso, d’arancio bordati. Maestoso nella sua immobilità, reca con sé l’odore del mare e la freschezza di tuffi tra le onde. Lui, re dei venti e dell’aria, rappresenta la libertà.
Tra le pagine del libro si respira desiderio d’eterno e d’infinito. Domina l’immensità del mare, si alternano burrasche e dolci brezze, metafore della vita. Ma d’improvviso insorge la tempesta e il soffiare forte del vento accellera i battiti del cuore. Nessun timore però per la pioggia tumultuosa, i lampi e i tuoni se c’è un abbraccio a placare l’anima inquieta.
Tra lembi di azzurro, intensi profumi e lampare, scivolano rimpianti, riemergono ferite antiche e segreti.
Ha ritmo e musica la poesia di Ester Cecere, la cui visione si allarga verso un immenso orizzonte nel quale spazia la sua essenza poetica. Belle e suggestive le immagini create dalla sua anima accesa di luce e amore per il mare
Daniela Quieti - commento al libro "Burrasche e Brezze"
‘Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque’. Genesi del vivere dunque, alveo amniotico nell’essenza del mare e del suo respiro. Pensando al Diluvio, Afrodite, Ulisse, sirene, abissi, seduzioni, silenzi, gemiti e misteri, con tutte le attinenze, onda su onda il tuo canto giunge al mio dannunziano, selvaggio Adriatico, e si fa eco di altre burrasche e di altre brezze, in una condivisione di poesia e sentimenti. Un flusso di pensieri, i tuoi bei versi, mossi da antinomie che scivolano svelte fra le maglie della vita, senza mai perdere quell’istinto d’infinito che restituisce senso all’’uscire sulla rovente sabbia’ ‘quando più caldo è il sole’ o ‘negli ombrosi anfratti ripararsi. ‘E da lì spiare lo scorrere del tempo e l’affannarsi delle cose’. Complimenti vivissimi, cara Ester, per queste tue liriche così evocative e, soprattutto, perché le tue tempeste non travolgono. Anche se la barca naviga controvento in mari antichi e minacciosi, la sola luce di una ‘lampara’ può rischiarare le nere acque e delineare un orizzonte che possa far ritrovare, forse, la sponda.
Maria Rizzi - commento al libro "Burrasche e Brezze"
Ester, come succede a molti, con sensibilità di raso, argini le burrasche e ti lasci accarezzare dalle brezze.
“La lampara” e “Ninnanana” ne sono testimonianze vivide. S’ergono alte le creste dell’umana incomprensione nei sentimenti stereotipati verso il mendicante… Si dondola in risacca nella melodia della ninnananna, che ha toni sommessi, dolcissimi, struggenti.
Un libro di antitesi, di antinomie e , inevitabilmente, di ricerca di armonia, perchè nella vita, a dispetto dell’apparenza, si tende al bene anche quando si è risucchiati dal male. Sei padrona del linguaggio lirico, ricca di timbro e di colore e dipingi atmosfere magiche! Brava! Ester, amica mia, parafrasando Leopardi, ‘naufragar m’è stato dolce nel tuo mare’! Ho recepito il canto ipnotico delle tue liriche, che ispirandosi al mare, al suo essere perennemente in fieri, abbraccia tutte le dimensioni del nostro vivere… Sei risacca, nello stupore e nell’incanto:”Come mare e sabbia, / viverla avremmo potuto /pane e baci, /scambiandoci”, , tratti da “Rimpianto”, dove in intensa brevità espressiva coniughi il quotidiano e l’amore… a Roma direbbe il Belli , ‘il meticcio e l’aulico’… Resti in risacca, creatura delle emozioni intense e tenere in “Buonanotte, tesoro”, in “Tempo di tacere” e in molteplici altre liriche dense di sentimenti universali, resi detriti cullati dallo sciabordio dell’onda, dal tuo poetare, che trascina e avvolge.
Ho saltato sulle creste, gioiosa e ardita, commossa e impaurita, madre, amica, sposa, fanciulla, bimba… grazie al tuo essere pura voragine…
Mi hai davvero lasciata senza fiato… Non definirti mai più ‘neofita’, ti prego… Mi fai sentire in serio imbarazzo. Sei una vera immensa artista!
Nicla Morletti - commento al libro “Come foglie in autunno”
"Come foglie in autunno" è un florilegio di poesie dal titolo evocativo che è metafora di vita e dolce messaggio nella sua tenera malinconia: “Una dopo l’altra si staccano le foglie… E sempre più spoglio resta dei miei affetti l’albero…” La poesia di Ester Cecere si colloca nel grande filone contemporaneo di coloro che non hanno consumato le speranze e non si fanno tradire dall’apparente trionfo del materialismo. L’autrice scava e cerca nel proprio animo generoso per donare ad altri un limpido, comprensibile messaggio d’amore. Un messaggio che si annida nei nostri cuori per farci pensare, sognare ed amare la vita, con la visione di cieli immensi, acque azzurre, voli di gabbiani e barriere coralline, per poi riposare nella quiete di una dolce notte d’estate.
Virginia Murru - commento al libro “Come foglie in autunno”
‘Come foglie in autunno’ è una raccolta di testi che avvolge il lettore, porta il suo sguardo talora distratto, in oasi di pensiero in cui fluttuano le emozioni, lo stupore dell’autrice davanti a eventi della natura, microcosmi nei quali si ferma con attenzione, descrivendo aspetti inediti che non di rado sfuggono, perché tutto ciò che la luce scopre davanti a noi, ci pare scontato. E invece solo gli animi sensibili dei poeti trovano ragioni negli angoli più riposti delle cose che ci circondano, ed Ester ha usato le giuste chiavi nelle sue composizioni liriche, sempre equilibrate sul piano formale, sempre con un messaggio al seguito che induce a riflettere, ad andare oltre, in un dinamismo di pensiero che apre altri orizzonti, nuove prospettive.
‘Come foglie in autunno’ è una silloge matura per quel che riguarda lo stile dell’autrice, è evidente la sua sicurezza nel comporre, e il risultato, a mio avviso, anche sul versante linguistico e lessicale, è che ci si trova davanti ad un’opera completa, compiuta.
Daniela Quieti - commento al libro “Come foglie in autunno”
Davvero una bella silloge, dalla cui sequenza lirica emerge l’anelito di un ormeggio di senso all’inconsapevole naufragio, con lo scorrere della poesia a illuminare macigni e aria consumata di vissute lontananze. Emozioni trasfigurate in versi interpretano compiutamente la sensibilità introspettiva e le sfumature esistenziali sottese oltre le apparenti incomprensioni e sconfitte.
Il linguaggio poetico si pone come possibile condivisione fra l’autrice e il mondo, con razionale generosità, e le memorie disperdono, foglia dopo foglia, il pianto, nella ricerca di un originario suolo in cui risuona il pulsare incessante della vita. Complimenti vivissimi, cara Ester !
Fulvia Marconi - commento al libro “Come foglie in autunno”
UN PENSIERO ALLA POESIA ‘’INCANTANTO GRAZIE’’
(Tratta dalla raccolta ‘’Come foglie in autunno’’ di Ester Cecere – Edizioni Tracce)
Il fascino dello ‘’stupore dell’alba/ che di rosa tinge / della notte le ombre’’, trasporta, con un susseguirsi di versi aperti all’illusione e al sogno, verso quell’eterea sensazione che la natura evoca con la magia di ‘’garriti /ancora una volta tornati’’; visioni reali abilmente trasformate, dalla delicata poetica dell’Autrice, in onirica estasi, emozionando in particolar modo negli ultimi versi, dove, armoniosamente, la potenzialità lirica viene mutata in tenera preghiera.
Maria Rizzi - commento al libro “Come foglie in autunno”
Cara Ester,
la lettura della tua silloge mi ha dato l’esatta dimensione di quanto un’Opera in poesia possa competere con le opere di narrativa. Le tue liriche, infatti, tracciano profondi solchi nella tua memoria e in quella collettiva e, con perfetta padronanza della musicalità e di uno stile che si avvale della brevità dei testi e della loro superba fruibilità, trasmette a noi lettori, il racconto strutturato sulla memoria e sul sociale, di una vita che possiede il raro dono dell’universalità.
Cuci le vicende dolorose del tuo vissuto con l’ago che appartiene a ognuno di noi e ci rendi protagonisti del tuo oblio, delle tue fragilità, delle risorse che riesci a trarre dalla stessa sofferenza per rinascere alla speranza e alla progettualità.
Una silloge che porto tatuata nell’anima e della quale non mi stanco di ringraziarti.
Con tutto il mio affetto.
Dante Maffia - commento al libro “Come foglie in autunno”
Cara Ester,
ho letto il tuo libro con grande piacere perché vi circola dentro una umanità ricca di sentimento e una luce che viene dal profondo del tuo essere e irrora di sé il mondo circostante.
Si avverte la tua grande umanità in ogni espressione e si sente che scrivi soffrendo e che niente ti passa invano davanti. La tua sensibilità è costantemente in fibrillazione e per questo sei capace di captare anche gli eventi che paiono irrilevanti e che invece sono spesso il pane della vita.
La tua sincerità nell'esprimerti è evidente e perciò arrivi al cuore e all'anima del lettore.
Grazie del dono. Complimenti per i successi che meriti.
Con amicizia e affettuosamente.
Franco Campegiani - commento al libro “Come foglie in autunno”
Mi complimento vivamente con Ester per questa meritata affermazione. Conosco ed apprezzo il valore del suo verso libero, asciutto, essenziale e fortemente immaginifico. Una sorta di iperrealismo con forti connotazioni spirituali. C'è, nel suo libro, la storia di un naufragio esistenziale più volte subito e più volte superato, adottando l'invito ungarettiano che spinge a riprendere il viaggio "come dopo il naufragio un superstite lupo di mare". Un ulissismo di cui abbiamo tutti bisogno per superare l'impasse in cui ci siamo intrappolati.
Complimenti ancora e tantissimi auguri di successi letterari.
(da Alla volta di Leucade - Blog di Nazario Pardini: “A Ester Cecere il Primo Premio Assoluto al Premio Europa”)
Nota critica sulla poesia inedita "Volevo essere" - Antologia della X Edizione del Premio "Via Francigena" 2012
“Un desiderio tutto femminile di essere aiutata, sostenuta, vezzeggiata, contrasta con la realtà della personalità della poetessa, forte, tenace, sicura. Ma questo è ciò che appare agli altri, è ciò che la vita le ha imposto, ché dietro l’apparenza si cela l’insicurezza e la levità che accompagnano ogni essere femminile dotato di sensibilità. E l’autrice si confessa con grande sincerità, con malcelato rammarico che neppure il tono sicuro delle sue affermazioni riesce a nascondere.”(Rina Gambini) (da Premio Europeo di Arti Letterarie Via Francigena X Edizione 2012. Un itinerario di poesia. a cura di Rina Gambini. Collana la Bussola. Le Edizioni del Porticciolo. Litografia Conti snc, SP).
Marina Pratici – in occasione del ricevimento degli ultimi libri di poesia e narrativa
“… Sul mondo poetico di Ester ebbi modo - ed onore - di scrivere in un recente passato, subendone le fascinazioni.
Ester è Poesia che vibra ed incalza. Poesia che non conosce minuscola. Grazie per i tuoi libri preziosi oggi a me giunti. Grazie per i tuoi Versi che porto nel cuore, Amica mia!” “Sei una narratrice notevole, Ester, hai reso il quotidiano fiato d'infinito. Sono questi i libri che devono essere letti! Brava, bravissima!”
Clara Di Stefano – sui libri “con l’India negli occhi, con l’India nel cuore” e “Non vedo, non sento e…”
Trovo le tue poesie belle e stilisticamente rispondenti ai canoni di essenziale eleganza, misurate e armoniche, coinvolgenti e toccanti...
Nicla Morletti - commento al libro "Burrasche e Brezze"
Emozioni, sensazioni, situazioni e vissuti divengono suadenti versi in questa preziosa silloge di Ester Cecere.
Cattura l’attenzione del lettore, l’immagine di un gabbiano reale mirabilmente descritto con occhi d’immenso, d’arancio bordati. Maestoso nella sua immobilità, reca con sé l’odore del mare e la freschezza di tuffi tra le onde. Lui, re dei venti e dell’aria, rappresenta la libertà.
Tra le pagine del libro si respira desiderio d’eterno e d’infinito. Domina l’immensità del mare, si alternano burrasche e dolci brezze, metafore della vita. Ma d’improvviso insorge la tempesta e il soffiare forte del vento accellera i battiti del cuore. Nessun timore però per la pioggia tumultuosa, i lampi e i tuoni se c’è un abbraccio a placare l’anima inquieta.
Tra lembi di azzurro, intensi profumi e lampare, scivolano rimpianti, riemergono ferite antiche e segreti.
Ha ritmo e musica la poesia di Ester Cecere, la cui visione si allarga verso un immenso orizzonte nel quale spazia la sua essenza poetica. Belle e suggestive le immagini create dalla sua anima accesa di luce e amore per il mare
Daniela Quieti - commento al libro "Burrasche e Brezze"
‘Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque’. Genesi del vivere dunque, alveo amniotico nell’essenza del mare e del suo respiro. Pensando al Diluvio, Afrodite, Ulisse, sirene, abissi, seduzioni, silenzi, gemiti e misteri, con tutte le attinenze, onda su onda il tuo canto giunge al mio dannunziano, selvaggio Adriatico, e si fa eco di altre burrasche e di altre brezze, in una condivisione di poesia e sentimenti. Un flusso di pensieri, i tuoi bei versi, mossi da antinomie che scivolano svelte fra le maglie della vita, senza mai perdere quell’istinto d’infinito che restituisce senso all’’uscire sulla rovente sabbia’ ‘quando più caldo è il sole’ o ‘negli ombrosi anfratti ripararsi. ‘E da lì spiare lo scorrere del tempo e l’affannarsi delle cose’. Complimenti vivissimi, cara Ester, per queste tue liriche così evocative e, soprattutto, perché le tue tempeste non travolgono. Anche se la barca naviga controvento in mari antichi e minacciosi, la sola luce di una ‘lampara’ può rischiarare le nere acque e delineare un orizzonte che possa far ritrovare, forse, la sponda.
Maria Rizzi - commento al libro "Burrasche e Brezze"
Ester, come succede a molti, con sensibilità di raso, argini le burrasche e ti lasci accarezzare dalle brezze.
“La lampara” e “Ninnanana” ne sono testimonianze vivide. S’ergono alte le creste dell’umana incomprensione nei sentimenti stereotipati verso il mendicante… Si dondola in risacca nella melodia della ninnananna, che ha toni sommessi, dolcissimi, struggenti.
Un libro di antitesi, di antinomie e , inevitabilmente, di ricerca di armonia, perchè nella vita, a dispetto dell’apparenza, si tende al bene anche quando si è risucchiati dal male. Sei padrona del linguaggio lirico, ricca di timbro e di colore e dipingi atmosfere magiche! Brava! Ester, amica mia, parafrasando Leopardi, ‘naufragar m’è stato dolce nel tuo mare’! Ho recepito il canto ipnotico delle tue liriche, che ispirandosi al mare, al suo essere perennemente in fieri, abbraccia tutte le dimensioni del nostro vivere… Sei risacca, nello stupore e nell’incanto:”Come mare e sabbia, / viverla avremmo potuto /pane e baci, /scambiandoci”, , tratti da “Rimpianto”, dove in intensa brevità espressiva coniughi il quotidiano e l’amore… a Roma direbbe il Belli , ‘il meticcio e l’aulico’… Resti in risacca, creatura delle emozioni intense e tenere in “Buonanotte, tesoro”, in “Tempo di tacere” e in molteplici altre liriche dense di sentimenti universali, resi detriti cullati dallo sciabordio dell’onda, dal tuo poetare, che trascina e avvolge.
Ho saltato sulle creste, gioiosa e ardita, commossa e impaurita, madre, amica, sposa, fanciulla, bimba… grazie al tuo essere pura voragine…
Mi hai davvero lasciata senza fiato… Non definirti mai più ‘neofita’, ti prego… Mi fai sentire in serio imbarazzo. Sei una vera immensa artista!
Nicla Morletti - commento al libro “Come foglie in autunno”
"Come foglie in autunno" è un florilegio di poesie dal titolo evocativo che è metafora di vita e dolce messaggio nella sua tenera malinconia: “Una dopo l’altra si staccano le foglie… E sempre più spoglio resta dei miei affetti l’albero…” La poesia di Ester Cecere si colloca nel grande filone contemporaneo di coloro che non hanno consumato le speranze e non si fanno tradire dall’apparente trionfo del materialismo. L’autrice scava e cerca nel proprio animo generoso per donare ad altri un limpido, comprensibile messaggio d’amore. Un messaggio che si annida nei nostri cuori per farci pensare, sognare ed amare la vita, con la visione di cieli immensi, acque azzurre, voli di gabbiani e barriere coralline, per poi riposare nella quiete di una dolce notte d’estate.
Virginia Murru - commento al libro “Come foglie in autunno”
‘Come foglie in autunno’ è una raccolta di testi che avvolge il lettore, porta il suo sguardo talora distratto, in oasi di pensiero in cui fluttuano le emozioni, lo stupore dell’autrice davanti a eventi della natura, microcosmi nei quali si ferma con attenzione, descrivendo aspetti inediti che non di rado sfuggono, perché tutto ciò che la luce scopre davanti a noi, ci pare scontato. E invece solo gli animi sensibili dei poeti trovano ragioni negli angoli più riposti delle cose che ci circondano, ed Ester ha usato le giuste chiavi nelle sue composizioni liriche, sempre equilibrate sul piano formale, sempre con un messaggio al seguito che induce a riflettere, ad andare oltre, in un dinamismo di pensiero che apre altri orizzonti, nuove prospettive.
‘Come foglie in autunno’ è una silloge matura per quel che riguarda lo stile dell’autrice, è evidente la sua sicurezza nel comporre, e il risultato, a mio avviso, anche sul versante linguistico e lessicale, è che ci si trova davanti ad un’opera completa, compiuta.
Daniela Quieti - commento al libro “Come foglie in autunno”
Davvero una bella silloge, dalla cui sequenza lirica emerge l’anelito di un ormeggio di senso all’inconsapevole naufragio, con lo scorrere della poesia a illuminare macigni e aria consumata di vissute lontananze. Emozioni trasfigurate in versi interpretano compiutamente la sensibilità introspettiva e le sfumature esistenziali sottese oltre le apparenti incomprensioni e sconfitte.
Il linguaggio poetico si pone come possibile condivisione fra l’autrice e il mondo, con razionale generosità, e le memorie disperdono, foglia dopo foglia, il pianto, nella ricerca di un originario suolo in cui risuona il pulsare incessante della vita. Complimenti vivissimi, cara Ester !
Fulvia Marconi - commento al libro “Come foglie in autunno”
UN PENSIERO ALLA POESIA ‘’INCANTANTO GRAZIE’’
(Tratta dalla raccolta ‘’Come foglie in autunno’’ di Ester Cecere – Edizioni Tracce)
Il fascino dello ‘’stupore dell’alba/ che di rosa tinge / della notte le ombre’’, trasporta, con un susseguirsi di versi aperti all’illusione e al sogno, verso quell’eterea sensazione che la natura evoca con la magia di ‘’garriti /ancora una volta tornati’’; visioni reali abilmente trasformate, dalla delicata poetica dell’Autrice, in onirica estasi, emozionando in particolar modo negli ultimi versi, dove, armoniosamente, la potenzialità lirica viene mutata in tenera preghiera.
Maria Rizzi - commento al libro “Come foglie in autunno”
Cara Ester,
la lettura della tua silloge mi ha dato l’esatta dimensione di quanto un’Opera in poesia possa competere con le opere di narrativa. Le tue liriche, infatti, tracciano profondi solchi nella tua memoria e in quella collettiva e, con perfetta padronanza della musicalità e di uno stile che si avvale della brevità dei testi e della loro superba fruibilità, trasmette a noi lettori, il racconto strutturato sulla memoria e sul sociale, di una vita che possiede il raro dono dell’universalità.
Cuci le vicende dolorose del tuo vissuto con l’ago che appartiene a ognuno di noi e ci rendi protagonisti del tuo oblio, delle tue fragilità, delle risorse che riesci a trarre dalla stessa sofferenza per rinascere alla speranza e alla progettualità.
Una silloge che porto tatuata nell’anima e della quale non mi stanco di ringraziarti.
Con tutto il mio affetto.
Dante Maffia - commento al libro “Come foglie in autunno”
Cara Ester,
ho letto il tuo libro con grande piacere perché vi circola dentro una umanità ricca di sentimento e una luce che viene dal profondo del tuo essere e irrora di sé il mondo circostante.
Si avverte la tua grande umanità in ogni espressione e si sente che scrivi soffrendo e che niente ti passa invano davanti. La tua sensibilità è costantemente in fibrillazione e per questo sei capace di captare anche gli eventi che paiono irrilevanti e che invece sono spesso il pane della vita.
La tua sincerità nell'esprimerti è evidente e perciò arrivi al cuore e all'anima del lettore.
Grazie del dono. Complimenti per i successi che meriti.
Con amicizia e affettuosamente.
Franco Campegiani - commento al libro “Come foglie in autunno”
Mi complimento vivamente con Ester per questa meritata affermazione. Conosco ed apprezzo il valore del suo verso libero, asciutto, essenziale e fortemente immaginifico. Una sorta di iperrealismo con forti connotazioni spirituali. C'è, nel suo libro, la storia di un naufragio esistenziale più volte subito e più volte superato, adottando l'invito ungarettiano che spinge a riprendere il viaggio "come dopo il naufragio un superstite lupo di mare". Un ulissismo di cui abbiamo tutti bisogno per superare l'impasse in cui ci siamo intrappolati.
Complimenti ancora e tantissimi auguri di successi letterari.
(da Alla volta di Leucade - Blog di Nazario Pardini: “A Ester Cecere il Primo Premio Assoluto al Premio Europa”)
Nota critica sulla poesia inedita "Volevo essere" - Antologia della X Edizione del Premio "Via Francigena" 2012
“Un desiderio tutto femminile di essere aiutata, sostenuta, vezzeggiata, contrasta con la realtà della personalità della poetessa, forte, tenace, sicura. Ma questo è ciò che appare agli altri, è ciò che la vita le ha imposto, ché dietro l’apparenza si cela l’insicurezza e la levità che accompagnano ogni essere femminile dotato di sensibilità. E l’autrice si confessa con grande sincerità, con malcelato rammarico che neppure il tono sicuro delle sue affermazioni riesce a nascondere.”(Rina Gambini) (da Premio Europeo di Arti Letterarie Via Francigena X Edizione 2012. Un itinerario di poesia. a cura di Rina Gambini. Collana la Bussola. Le Edizioni del Porticciolo. Litografia Conti snc, SP).
Marina Pratici – in occasione del ricevimento degli ultimi libri di poesia e narrativa
“… Sul mondo poetico di Ester ebbi modo - ed onore - di scrivere in un recente passato, subendone le fascinazioni.
Ester è Poesia che vibra ed incalza. Poesia che non conosce minuscola. Grazie per i tuoi libri preziosi oggi a me giunti. Grazie per i tuoi Versi che porto nel cuore, Amica mia!” “Sei una narratrice notevole, Ester, hai reso il quotidiano fiato d'infinito. Sono questi i libri che devono essere letti! Brava, bravissima!”
Clara Di Stefano – sui libri “con l’India negli occhi, con l’India nel cuore” e “Non vedo, non sento e…”
Trovo le tue poesie belle e stilisticamente rispondenti ai canoni di essenziale eleganza, misurate e armoniche, coinvolgenti e toccanti...
Cristiana Vettori
(da “Letteratura 2.0 Orientamenti nella Letteratura Italiana del Terzo Millennio. Edizioni Helicon, Digital Team, Fano (PU), 2021)
La poesia di Ester Cecere è ricca di metafore che la poetessa riprende dal mondo naturale e con cui si racconta in un percorso di estremo nitore, che coniuga la brevità e l’essenzialità del testo poetico con lo splendore e lo sfarzo delle immagini. Dipinge le liriche con una tavolozza di colori e al tempo stesso ci fa cogliere i suoni, i profumi, le carezze, la vita brulicante della Natura che ci circonda e in cui siamo immersi, impegnando tutti i sensi nella costruzione di scenari che rivelano una sensibilità sinestetica e immaginativa non comune.
(da “Letteratura 2.0 Orientamenti nella Letteratura Italiana del Terzo Millennio. Edizioni Helicon, Digital Team, Fano (PU), 2021)
La poesia di Ester Cecere è ricca di metafore che la poetessa riprende dal mondo naturale e con cui si racconta in un percorso di estremo nitore, che coniuga la brevità e l’essenzialità del testo poetico con lo splendore e lo sfarzo delle immagini. Dipinge le liriche con una tavolozza di colori e al tempo stesso ci fa cogliere i suoni, i profumi, le carezze, la vita brulicante della Natura che ci circonda e in cui siamo immersi, impegnando tutti i sensi nella costruzione di scenari che rivelano una sensibilità sinestetica e immaginativa non comune.
Marcella Spinozzi Tarducci - "Ester Cecere non è solo una scrittrice. È prima di tutto una donna di una intelligenza e una sensibilità straordinarie, una scienziata per vocazione che osserva, sente, interpreta i fenomeni naturali e sociali con la testa e col cuore.
I suoi tre libri che ho potuto leggere mi hanno affascinato con la loro “verità”.
Ester Cecere non concede nulla ai fruscii che ammantano tante liriche, la sua poesia nasce, e allo stesso tempo scava, nel profondo dell’animo umano e ha il sapore della verità.
Lo stesso si dica dei suoi racconti, con i quali ci trasporta in luoghi spesso lontani e straordinari facendoceli apparire familiari. Per lei il mondo è fatto di paesaggi ma soprattutto di persone, e le varietà che descrive diventano tangibili come se tu le vedessi affacciandoti dal balcone di casa tua. Una grande dote.
Grazie Ester."
I suoi tre libri che ho potuto leggere mi hanno affascinato con la loro “verità”.
Ester Cecere non concede nulla ai fruscii che ammantano tante liriche, la sua poesia nasce, e allo stesso tempo scava, nel profondo dell’animo umano e ha il sapore della verità.
Lo stesso si dica dei suoi racconti, con i quali ci trasporta in luoghi spesso lontani e straordinari facendoceli apparire familiari. Per lei il mondo è fatto di paesaggi ma soprattutto di persone, e le varietà che descrive diventano tangibili come se tu le vedessi affacciandoti dal balcone di casa tua. Una grande dote.
Grazie Ester."